PAGE-LAKE POWELL

Tusayan – Page

Tusayan (Az) a Page (Az) – Km tappa: 250 – Km totali percorsi: 1070

Tusayan-page

Tusayan (AZ) – Dom 03 Giugno 2001 ore 17:30: Siamo ancora qui al G.C. ovviamente, oggi il “fuso” si e’ fatto sentire molto meno.  Dopo aver fatto su “baracca e burattini” e completato il Chek-out ci siamo diretti al già menzionato Tusayan Cafe’ . Dopo circa mezzora lasciamo per sempre Tusayan e ci dirigiamo lungo la parte est del G.C.. Oggi il tempo atmosferico è di nuovo eccellente e la cosa ci conforta molto. Il percorso verso est si presenta altrettanto bello ed emozionante di quello ad ovest, ci fermiamo nei vari “view point” a scattare le ultime foto e a goderci il panorama. I punti di maggior interesse sono:

  • Yavapai Point
  • Mather Point
  • Yaki Point
  • Grandview Point
  • Moran Point
  • Lipan Point
  • Navajo Point
  • Desert View

La mattinata scorre molto velocemente tra i sopracitati View Point e una volta arrivati al “Desert View” ci fermiamo ad acquistare qualche souvenir prima di lasciare questa meraviglia.

Verso PAGE (Az)

Outlet Navajo...in mezzo al nulla....E’ da poco iniziato il pomeriggio quando lasciamo la “East Entrance Station” e la strada inizia a scendere molto rapidamente. Davanti a noi si inizia ad intravedere lo sconfinato deserto dell’Arizona e la relativa Riserva Indiana Navajo, infatti si iniziano ad incontrare i classici baldacchini dove i poveri nativi commerciano il loro artigianato locale composto prevalentemente da collane, anelli e oggetti simili tutti basati su una pietra: il Turchese. Devo ammettere che vedere un glorioso popolo come quello Navajo ridotto in queste condizioni mette un po’ di tristezza ma ovviamente non possiamo farci nulla.  Arrivati a Cameron ci immettiamo nella US-89 N in direzione di Page. Il panorama e’ sempre più incantevole ed il deserto assume tonalità sempre più tendenti al rosso. Si ha l’impressione di entrare piano piano in un fumetto di Tex o in un film di John Ford. Il cielo, come sempre, è di un blu impressionante e ogni tanto compaiono alcune simpatiche nuvolette che sembrano messe li apposta da qualche coreografo. Improvvisamente la strada riprende a salire fino ad arrivare ad un ennesimo altopiano poi molto più dolcemente scende fino ad arrivare presso Page. Arriviamo a pomeriggio inoltrato ed iniziamo a darci da fare per trovare un alloggio. La prima idea che ci viene in mente sarà anche quella giusta infatti ci rechiamo presso una specie di “Tourist Information” (non proprio ufficiale) e l’impiegata, tra le varie proposte, ci offre di passare la notte presso la sua famiglia. Ci mostra alcune foto della camera e ci comunica il prezzo 40$ senza colazione……accettiamo!!!  Ci dice di seguirla e noi senza indugio saliamo in macchina stando ben attenti a non perderla di vista. Iniziamo così a muoverci all’interno di Page che risulta essere una graziosissima cittadina, casette molto belle e un gran senso di pace e tranquillità pervade l’ambiente. Dopo alcuni incroci arriviamo alla South Navajo Drive e ci fermiamo davanti ad una “superclassica casetta American Style” con giardinetto, il canestro per giocare a basket e l’immancabile bandiera a stelle e strisce. Parcheggiata la vettura entriamo in casa accompagnati dalla gentile signora dove ci da il benvenuto una simpatica bambina mentre il marito, in canotta bianca, ci saluta senza distogliere più di tanto lo sguardo dal monitor del computer. La situazione per un attimo sembrava non essere quella  che ci aspettavamo, in casa c’e’ un “casino della madonna”, tutto sembra essere fuori posto ci sono addirittura dei componenti di computer (mother board, schede varie ed accessori) accatastati in un angolo vicino al divano. Passiamo di fianco alla zona cottura e la situazione non migliora ma ecco che arriva la sorpresa…….appena entrati nella camera adibita agli ospiti rimaniamo allibiti: tutto diventa immacolato, pulito e regna un ordine quasi maniacale compreso il bagno privato. La camera ha addirittura una nome: “The Captain’s Rest” (Il riposo del capitano) ed e’ tutto intonato al tema, ci sono decorazioni a forma di faro, suppellettili in stile marittimo e……dulcis in fundo…..il letto ad ACQUA!!!!   Uau, non abbiamo mai dormito in vita nostra su di un letto ad acqua, poi vedremo in seguito come andò a finire. Insomma alla fine siamo rimasti molto più che soddisfatti e consigliamo a chiunque si trovi da quelle parti di passare la notte in questo posto, ovviamente se lo trovate libero.

captain

Il sole è ancora alto quando, lasciati i bagagli, ci dirigiamo verso il famoso Lake Powell. Si attraversa un grande ponte quasi sopra la famosa Glen Canyon Dam cioè l’enorme diga (213 mt)  sul fiume Colorado costruita tra le gole del Glen Canyon. Pochi Km dopo arriviamo all’entrata della National Recreation Area dove si trovano i Ranger, passiamo il check-in col nostro “National Park Pass” e ci troviamo davanti ad un’altro spettacolo che non immaginavamo di tale bellezza: nel bel mezzo del deserto più arido ed infuocato appare una lunga striscia di colore blu scuro che contrasta col rosso intenso delle rocce circostanti, sembra quasi un paesaggio di un’altro mondo. Scendiamo dall’auto ed un forte vento quasi ci trascina via……rimaniamo qualche istante a contemplare il paesaggio poi, una volta piazzato il treppiede, ci facciamo una bella foto con questo sfondo. 

039Saliamo nuovamente in macchina ed iniziamo a costeggiare il lago percorrendo la “Lake Shore Drive” in direzione di Wahweap. Il lago si perde a vista d’occhio con i suoi 300 Km di lunghezza e i suoi 3.000 Km di costa di cui noi ovviamente riusciamo a scorgere solo in minima parte. Ma vi rendete conto della vastità? Incredibile!!!  Wahweap e’ una specie di agglomerato turistico dove si possono intraprendere molteplici attività, affittare barche, fare picnic, prendere il sole e tantissime altre cose. Noi ci dirigiamo verso la zona chiamata “the coves” dove ci fermiamo a prendere un po’ di sole del deserto. Non c’e’ molta gente ed il vento soffia fortissimo, così ci siamo seduti sulle enormi lastre di pietra  dove tanta gente, negli anni passati, aveva lasciato la propria firma sotto forma di “graffiti”……ovviamente non se ne vede di recenti (ora è espressamente vietato deturpare la zona con simili idiozie) e quelli presenti sono ormai levigati dal tempo e dal vento. Alcune persone nuotano tranquillamente tra le profondissime e scure acque del lago, per un attimo abbiamo pensato anche noi di provare l’emozione di un bagno ma un po’ per il forte vento e un po’ perchè non è proprio come il bagnasciuga di Riccione abbiamo optato per lasciar perdere.

Le ombre della sera iniziano ad allungarsi e così ci mettiamo in cerca di un luogo dove poter scattare qualche foto al tramonto. Il tardo pomeriggio è volato via in un attimo, una rapida occhiata alla mappa e via si parte per la “Wahweap North” fino ad incrociare di nuovo la Us-89 South. Dopo pochi Km intravediamo una strada sterrata che porta su una dolce collina in direzione del lago, svoltiamo quindi a sinitra e iniziamo a salire tra la polvere e gli scossoni. In pochissimi minuti siamo a destinazione sulla sommità del colle. Ci sono alcune macchine già parcheggiate e tutti guardano in direzione del lago, da qui il panorama è notevole e ci si rende conto della grandezza del lago infatti quello che avevamo visto poco fa non era che una piccola insenatura (Wahweap bay) e la macchia di colore blu si perde a vista d’occhio dietro gole e canyon in lontananza. Dopo che l’ultimo raggio di sole sparisce alle nostre spalle rientriamo alla base.

Una volta rientrati a Page andiamo a sfamarci per la prima volta in un “Pizza Hut” dove io, preso dalla mania del “tip”, riesco a dare oltre un dollaro di mancia alla commessa anche se il tutto era “self service” e quindi non strettamente necessario. La pizza in tutti i casi era molto buona, per quelli che vivono a Bologna la si potrebbe paragonare, in termini di consistenza, a quella di “Altero” dei tempi migliori. Dopo mangiato si fa un giro per il paese guardando vetrine e parlando della giornata appena trascorsa poi verso le 23 a nanna. Ora viene il bello, il letto ad acqua!!!! Bisogna premettere che io peso circa 90Kg mentre Irene non va oltre i 50. A questo aggiungiamo il fatto che di solito, quando dormo, tendo a cambiare spesso posizione……..la sommatoria di tutti questi elementi riportati su un letto ad acqua fa si che, alla persona più leggera, sembri di dormire su un veliero spagnolo dell’ ‘800 durante una tempesta. Da parte mia invece devo dire che e’ stata un’esperienza molto simpatica, si sta molto comodi e sembra di fluttuare nel nulla……così mi sono addormentato come un sasso nel giro di pochi secondi (come al solito).

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DATA CATENA TIPO PREZZO VOTO
03 Giugno 2001 B&B 1 Queen Bed 40$ 8
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